Ago 26

Supporti Quadlock per smartphone

Premessa: questa pagina non è sovvenzionata dal prodotto che andrò a recensire: l’ho acquistato a prezzo pieno, di tasca mia, sul sito del produttore, come farebbe ogni altro comune mortale. Potreste però trovare dei “link sponsorizzati”, al sito del produttore oppure ad Amazon, con i quali, se interessati, potrete procedere all’acquisto. Comprare passando da questi link a voi non costerà nulla di più – e in caso di link diretto al sito potrete risparmiare il 10% – ma a me arriveranno invece delle briciole che mi aiuteranno a tenere il sito online. Non che il mondo ne abbia davvero bisogno, comunque… anche se la qualità è più alta rispetto a facebook.

Il problema alla base di tutto è: ho bisogno di un navigatore satellitare per la moto ma non voglio spendere un patrimonio per un navigatore satellitare “da moto” (tutto ciò che è “da moto” costa miracolosamente molto di più del suo omologo generico. Spesso perché per statistica il motociclista ha una maggiore “propensione alla spesa” di un cliente normale e quindi i produttori, di qualunque cosa, se ne approfittano). Inoltre io, come tutti voi, ho già in tasca un potente navigatore satellitare: il mio smartphone. Quindi la domanda è già cambiata in: <<In che modo posso usare il telefono come navigatore da moto, senza che voli via alla prima buca e, magari, potendolo anche ricaricare?>>.

Rispondo subito dicendovi che esistono tanti adattatori/custodie da cellulare per l’uso motociclistico. Me ne viene in mente una di GiVi che in molti usano con soddisfazione:

Però a me non è che piaccia particolarmente. La usa mio fratello sulla sua motocicletta e più volte si è lamentato dei riflessi, del telefono che diventa rovente e della perdita di funzionalità del touch screen con il suo particolare modello di smartphone.

Poi però, grazie ad una rapida lettura al solito forum animaguzzista.com , ho scoperto l’esistenza dei supporti Quadlocktm. Diciamocelo subito: sono fatti bene ma non sono a buon mercato. La qualità c’è e si paga, purtroppo per le mie e nostre tasche…

Quadlock è un’azienda australiana che si è inventata un sistema per il fissaggio di smartphone e altri apparati in modo tale che perderli diventa un problema. Ovvero, se una volta fissato correttamente ti dovesse accadere qualcosa che ne implichi il distacco… la perdita del telefono sarà l’ultima delle preoccupazioni, perché con ogni probabilità staremo parlando di un evento fortemente traumatico, con danni alla moto e (speriamo di no) anche al centauro!

Il sistema Quadlock si compone di un supporto (in realtà tanti tipi di supporti per adattarsi alle diverse esigenze, ci sono anche per auto, bicicletta e… scrivania!) con una testa-aggancio e di una cover per il telefono compatibile con l’aggancio. Le cover sono disponibili per un gran numero di telefoni Apple, Samsung e altri android. Ove non dovesse esserci una cover compatibile, esistono due diversi supporti che si incollano al vostro device o alla sua attuale cover.

Per il mio veicolo ho scelto la handlebar mount PRO, in allumino lavorato CNC, vi ho aggiunto lo smorzatore di vibrazioni (che pare essere una scelta obbligata con gli smartphone odierni, sofisticati e delicati), la testa di aggancio con ricarica wireless (dovrebbe essere superfluo, ma vi ricordo che funzionerà solo se avete un telefono supportante la ricarica wireless). Per il collegamento elettrico ho utilizzato la presa USB già esistente sulla moto, in alternativa vendono anche il loro convertitore DC/DC-USB da collegare alla batteria (consiglio spassionato: circuito sotto chiave…).

Per quanto riguarda il telefono, ho acquistato custodia idonea MAG e vetro corazzato di protezione. Producono e vendono anche una cover impermeabile, chiamata con molta fantasia poncho, che però ho scelto di non comprare: il mio telefono è di suo impermeabile e dovrebbe sopravvivere a un improvviso acquazzone. Se la giornata, di suo, da tempo pessimo… o me ne starò fermo oppure, old school, memorizzerò più o meno la strada e guarderò i cartelli.

Il montaggio è piuttosto semplice, nelle confezioni è presente tutto il necessario. Ci ho messo di più per capire dove montarlo piuttosto che a montarlo.

Finora ho collaudato il sistema su strada statale, in autostrada, in città e sul terribile pavè milanese: non ha fatto una piega, stabile e sicuro come se fosse imbullonato (e più o meno lo è).

PRO:

  • Stabile, non traballa, non si stacca;
  • La ricarica wireless è un plus utile;
  • Robusto.

CONTRO:

  • Costoso, molto di più di altri supporti esistenti;
  • La cover è un po’ una delusione… robusta e protettiva ma per quel prezzo avrei voluto di meglio.

Link ai venditori:

Quadlock shop10% sconto sul totale del primo acquisto tramite questo link – spedizione dall’Europa, quindi niente tasse doganali impreviste. Inoltre, ordinando direttamente da Quadlock vi costeranno meno che su Amazon, salvo eventuali promozioni.

Ago 11

Rinnovo patente A/B presso U.S.T. RFI a Milano – 2019

Chi, trovandosi con una patente in scadenza, non volesse sottostare alle angherie delle autoscuole/agenzie pratiche auto – ovvero il loro tariffario -ha un’altra possibilità, oltre a quelle offerte dalle ASL: le Unità Sanitarie Territoriali di RFI. Sono centri sanitari, presenti in ogni capoluogo di regione, che svolgono principalmente visite e esami necessari per le varie abilitazioni dei dipendenti delle Ferrovie dello Stato. In più, sono abilitati a effettuare le visite medico-legali per il rilascio/ rinnovo delle patenti (anche nautiche).

A Milano, la UST si trova in via Ferrari, accanto alla stazione Porta Garibaldi.


Visualizza mappa ingrandita

Dal momento che questa informazione non si trova su Internet, nemmeno sul sito ufficiale di RFI, ho scoperto a mie spese che l’accettazione per le visite-patenti è dalle 08:30 alle 10:30**, dal lunedì al venerdì. Perlomeno nel mese di Agosto, non so se sia una limitazione estiva o la prassi.

La cosa importante è che la visita per il rinnovo della patente, di categoria A e B, costa 45,00€**. Da pagarsi in loco e con Bancomat / carta di credito (non in contanti)

Quindi, per accedere alla visita occorrono:

  • nr. 2 fototessere recenti;
  • ricevuta del pagamento di €10,20 con bollettino postale*, C/C 9001 intestato a “DIPARTIMENTO DEI TRASPORTI TERRESTRI – DIRITTI L 14 67”. NON è richiesto il “codice causale”;
  • ricevuta del pagamento di € 16,00, con bollettino postale*, C/C4028 intestato a “DIPARTIMENTO DEI TRASPORTI TERRESTRI – IMPOSTA DI BOLLO”. Anche qui NON è necessario il “codice causale”;
  • Codice fiscale;
  • Documento di riconoscimento;
  • la patente in scadenza.

Quindi ricapitolando il rinnovo della patente ci costerà: 10,20 + 16,00 + 45,00 + (fototessere, ipoteticamente 8,00€) = 71,20 €. Mettete in conto anche una mattinata di attesa/coda.

* i bollettini precompilati sono disponibili presso ogni Ufficio Postale;

** informazioni riferite al mese di Agosto 2019

*** NON sono in alcun modo collegato a RFI, non ho siglato con tale Azienda alcun contratto di collaborazione o pubblicitario. Quanto riportato è stato scritto a solo titolo personale, per facilitare altre persone che dovessero essere alla ricerca di informazioni non sempre disponibili e comunque non tutte assieme

Nov 09

Trevi Bike Synthesis – Recumbent Bike

Lo scrivevo nella pagina relativa al mio amore per la bicicletta, primo veicolo a due ruote sul quale io abbia mai posato il deretano: ero alla ricerca di una bicicletta reclinata (o “recumbent” per dirla all’inglese) e, grazie ad un noto sito di annunci l’ho trovata. Mi sono portato a casa una Trevi Bike Synthesis. Una bici costruita artigianalmente in Italia, modificata con buoni componenti, comoda e… veloce.

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La prova, durante una rara occhiata di sole

Ho già provveduto a fare alcune modifiche: il precedente proprietario – tra l’altro io dovrei esserne il terzo – nel tentativo di migliorarne la frenata ha sostituito la pinza anteriore, faccio notare che il veicolo monta freni a disco su entrambe le ruote, con una AVID BB7 Road. Spulciando in Rete ho scoperto che è una pinza di pregio, più o meno il meglio che si possa avere con una pinza a comando meccanico. Allora perché non frena? Semplicemente perché è stata montata con una staffa per disco da Ø 180mm mentre il disco in dotazione è un Ø 160mm. Ne consegue che la pinza non agiva sull’intero disco ma semplicemente lo “pizzicava” sul bordo esterno, limitando l’azione frenante e portando tra l’altro ad un consumo anomalo e non uniforme di disco e pastiglie.

Disco e pastiglie originali. Se ne può notare il consumo anomalo.

In mio soccorso è venuta Amazon, ho approfittato di un’offerta e ho comprato un disco CleanSweep G2. Arrivato e sostituito senza difficolta (insieme alle pastiglie che ho dovuto prendere a parte. Non poteva venirmi in mente che sarebbero state anch’esse usurate?!). Dalle istruzioni pare che abbiano un rodaggio un po’ lunghetto. Pazienza.

Per la regolazione della pinza mi sono rifatto al pregevole articolo di Elessar relativo ai BB7. Ecco, adesso FRENA.

Il materiale da me utilizzato, acquistato presso Amazon, è il seguente:

Mi sono permesso di inserire anche un link relativo alla pinza BB7Road, che però sulla mia bicicletta era già stata montata.

Nov 01

Ciclocomputer wireless Sigma 16-12 STS

La scorsa settimana ho dotato, dopo tre anni di utilizzo pressoché quotidiano, di “contachilometri” la mia biciclettina pieghevole. Non che io non sapessi quanti Km percorro quotidianamente, più o meno. Però… volevo qualche cosa di più. La scelta è caduta sul modello 16-12 di Sigma, azienda i cui prodotti ho usato proficuamente in passato. Uno è anzi ancora in uso su una MTB passata a mio padre.

Il Ciclocomputer 16-12 STS offre, oltre ovviamente alle funzioni classiche di un computerino da bicicletta quali tachimetro e odometro, altre funzioni interessanti quali la misurazione della cadenza, differenti cronometri e count-down, e la temperatura esterna. Il tutto, per semplificare il montaggio su una bici che si piega fino a diventare delle dimensioni di una valigia, wireless. Esiste anche la versione cablata, se non si hanno problemi di pieghe e giri strani dei cavi va anche essa molto bene.

Il montaggio è stato abbastanza semplice, anche su un telaio dalle forme strane quale quello della Brompton.

Il computerino consente l’utilizzo su due diverse biciclette – ognuna con il suo kit di sensori – e capisce da solo quale dei due velocipedi si sta utilizzando. Al momento direi che sono soddisfatto dell’ acquisto.

Ago 27

Dash-Cam INNOVV K2

What is K2?

I was thinking about installing a dash-cam on my motorbike since a while. But you know, I’m lazy and I always find a way to “do tomorrow what i could do now”. Anyway, some guy on AnimaGuzzista’s Forum wrote about INNOVV and their motorbike-oriented product K1. Obviously, as often happens, when I took the wallet out to buy it… that product has been discontinued. But the new K2 was in it’s way to be released, so i pre-ordered it and it arrived at my home in a pair of months. By the way, now it’s into production cycle so I suppose shipment process will be faster.

Why a dash-cam?

Anyway, it’s an interesting product for motorcycle users ‘cause of its two waterproof cameras and the recording unit that works in automatic way – after configuration. Configuration that is made trough a dedicated smartphone app. This is the page on Innovv’s website. Just one comment before I start to talk about installing it: this is a double dash-cam, it’s useful to record a proof in case of crash, not to record your mono-wheel show (even if it can do it well).

Now, let’s play the game. Time to install it on my old piece of iron.

  • At first, we have to decide where to place the main unit, the DC-DC converter an the cameras. Referring to my Moto Guzzi Nevada, I choose to install DC-DC under the seat while the main unit goes under the left-side cover. Remember to connect yellow cable to a keyed +12V: it gives K2 the signal to start recording. Just for your information, I did it without drilling any hole on my bike;

Installing DC-DC converter. As you can see I previously did some modification in the electric plant of my bike, adding some “auxiliary” 12V outlet

  • Then I lifted the fuel tank to pass cables of front camera and GPS unit

Lift and slide back fuel tank. Red-circled is the camera cable

 

  • Next step is install the 2 cameras. Back camera has a longer cable, but they are equivalent. In fact, I used the front camera as back and vice versa. Front one is screwed under the lower fork plate, back one share the support of the left turning-light.

Back camera

Main unit final mount

  • And now, this is the final result. File has been edited and resized for web-sharing. As you can see, thanks to GPS, it shows date, time and speed. It’s also interesting watch how the front suspension works. K2 records audio too, but being so close to engine and clutch… it’s totally insane.

Mag 15

Telepass e moto

Lo so, tanti motociclisti diranno che tanto non serve, il   vero motociclista non va in autostrada a spiattellare le gomme superpiegaxnxx facendo kilometri e kilometri di rettilineo. Ma se anche voi usate la motocicletta non solo come un giocattolo ma anche e sopratutto come mezzo di trasporto… converrete con me che è molto comodo arrivare al casello e infilare la barriera senza doversi fermare ad armeggiare con i guanti, le cerniere del giubbotto e fare scene tipo:

<<Il biglietto! Ma dove c... ho messo il biglietto? Ecco, tenga... Come? Non bastano le monete? Aspetti, prendo il bancomat...>>. Continue reading

Giu 07

Pedaggi TEM – A58: quello che non vi dicono

Visto che né sui giornali locali né tantomeno sul sito di A58 – TEEM vi dicono quali sono le tariffe, vi posso indicare, per esperienza personale relativa alla categoria “auto e moto”, a quanto ammontano i pedaggi della nuova Autostrada nelle seguenti relazioni:

  • Vizzolo Predabissi – Barriera A1 Milano Sud (casello di Melegnano): 2,00€;
  • Pessano con Bornago – Vizzolo Predabissi: 5,60 €

Se avete dati di altre relazioni con cui integrare… scrivete nei commenti.

Lug 07

Motogiro 6: da Aulla a Parma per il passo del Lagastrello

Altro bel giro: da Aulla (MS) a Parma (PR) valicando gli Appennini attraverso il passo del Lagastrello (o di Lago Strello, come su alcuni cartelli stradali viene tuttora indicato).

Per praticità le indicazioni Partono dal casello autostradale di Aulla e terminano all’ imbocco della Tangenziale di Parma.

Si percorre tutta la SP74 fino al passo, in prossimità del lago Paduli. Al termine del lago, in prossimità della diga, si attraversa la vallata su di un ponte per raggiungere Miscoso (RE), ove consiglio di pranzare alla trattoria che è proprio in prossimità della strada. Si torna poi indietro sui nostri passi fino alla diga, dove si svolterà poi a destra in direzione di Monchio delle Corti. Da qui in poi si cambia provincia, si scende seguendo le indicazioni per Langhirano e/o Parma.

Ho percorso questo itinerario nell’estate del 2012, le condizioni delle strade andavano dal buono allo “spiacevole”. Dal momento che l’Appennino Tosco-Emiliano, in particolare nel corso degli ultimi due inverni, ha avuto la fastidiosa tendenza di scivolare giù a valle in molteplici frane, NON so in questo momento – Luglio 2014 – come siano messe le strade. Di conseguenza, declino ogni responsabilità per quello che potrete trovare e per le situazioni alle quali andrete incontro se deciderete di ripetere questo giro.

Ago 19

E se questo blog diventasse aperto?

Quest’anno pochi giri: lavoro, famiglia, un infortunio… Da Gennaio penso di avere fatto meno di 1000 Km. Per cui Sto pensando di aprire le registrazioni al blog dandovi la possibilità di iscrivervi e condividere i vostri giri.
Lettori, visto che ci siete (e lo so grazie a Google Analytics), fatemi sapere in qualche commento cosa ne pensate.

Lug 13

Why slow is the new fast | Motolegends Blog

Why slow is the new fast | Motolegends Blog.